Maurizio Russo, fisioterapista, racconta la propria esperienza lavorativa nel servizio di assistenza domiciliare a Caltanissetta

Maurizio è un professionista della Cooperativa SAP di lungo corso, ogni giorno da Catania raggiunge Caltanissetta, dove abitano i suoi assistiti.

Da quasi trent’anni si prende cura di persone con gravi disfunzioni legate alla mobilità.  Fisioterapista diplomato dal 1992 ha attraversato in lungo e in largo le province della Sicilia Sud-occidentale. Con le sue mani esperte ha alleviato le sofferenze di decine di persone destinate alla immobilità e alla solitudine.

In forza al Servizio di Assistenza Domiciliare Integrata ASP dal 2017, in cui ha avuto l’opportunità di conoscere il dott. Bonanno (Ex Presidente della Coop SAP) che l’ha accolto con grande affetto nel suo organico e a cui gli sarà sempre grato, anche se oggi non è più fra noi.  Racconta Maurizio: “La Cooperativa nasce con questo grande uomo che ha saputo gestire con maestria, in una regione come la Sicilia, qualcosa di indescrivibile, preparando coordinatrice ed amministrative impeccabili, capaci di organizzare in tempi reali l’assistenza ADI. Questo è un fiore all’occhiello che la provincia di Caltanissetta può vantare; realtà alla quale con la mia esperienza ho potuto constatare in prima persona”.

“In media”, dice Maurizio, “mi occupo quotidianamente di circa sette, otto pazienti, ai quali presto una terapia di circa 60 minuti. Non è possibile fare di più, perché bisogna considerare i tempi di spostamento da un’abitazione all’altra. Attualmente ho in carico pazienti ortopedici e neurologici, anche se in passato mi sono occupato di riabilitazione oncologica. E svolgo diverse tipologie di intervento: dalla mobilitazione attiva e passiva, al potenziamento fino alla riabilitazione funzionale, che in genere per i nostri assistiti, affetti in molti casi da paralisi, emiplegie o da sclerosi multipla, può raggiungere al massimo l’80% del recupero funzionale possibile”.

L’Assistenza Domiciliare Integrata a Caltanissetta è un servizio prevalentemente di ‘post ospedalizzazione’. Dopo le cure nel momento dell’acuzie, l’attenzione terapeutica si sposta a casa per continuare le terapie, quando queste ultime lo consentono e il malato non può raggiungere gli ambulatori e le altre strutture di cura. Si tratta di un servizio che può riguardare, a seconda dei casi, interventi di natura infermieristica, come la somministrazione di terapie e le medicazioni, visite e consulti da parte di medici specialisti, o naturalmente prestazioni di natura riabilitativa motoria o psico-motoria.

La mia esperienza con la Cooperativa SAP è molto positiva”, conferma il fisioterapista. “L’organizzazione interna e la familiarità con i colleghi mi ripaga dei disagi di dover raggiungere il posto di lavoro da un’altra città. E vi assicuro che lo stato della viabilità a Caltanissetta e provincia è veramente pessimo e scoraggiante per chiunque. Tuttavia, si vive un clima molto positivo con i colleghi e molto collaborativo. So sempre di poter contare su di loro per qualsiasi necessità; siano orari, cambi di turno o semplici consigli. Anche dal punto di vista organizzativo e amministrativo SAP non mi ha deluso. All’interno di una Regione dove l’assistenza sanitaria lascia a desiderare”, tiene a ribadire Maurizio Russo, “la Cooperativa SAP gestisce in modo esemplare il servizio ADI qui a Caltanissetta. C’è un rigore e una tempestività nell’attivazione delle prestazioni che non ho riscontrato altrove. Ieri l’altro ad esempio siamo riusciti ad attivare una presa in carico per un servizio di fisioterapia infermieristica nella stessa giornata in cui abbiamo raccolto la richiesta. A Catania una risposta così veloce è impensabile!”.

I vantaggi dell’Assistenza Domiciliare si toccano con mano e non solo dal lato economico, laddove alla Sanità pubblica costa molto meno inviare un infermiere a casa del malato, piuttosto che ricoverarlo in ospedale. In un ambiente familiare – soprattutto quando le patologie degli assistiti hanno una forte componente di cronicità – si ottengono risultati migliori rispetto ad un analogo percorso di cura in struttura, dove il malato vive una condizione di sostanziale isolamento e preoccupazione, in un ambiente per cui prova estraneità. In casa il contesto di cura, fatti salvi tutti i livelli di sicurezza, cambia in positivo per l’assistito. Sostenuti dal clima protetto, collaborativo e tranquillizzante delle mura domestiche si riesce ad istaurare una empatia, cioè una sintonia con le necessità più profonde dell’assistito che permette di calibrare meglio le attività e la terapia riabilitativa. Lo stesso operatore inoltre segue dall’inizio alla fine la terapia, non c’è il rischio di cambiare assistente in ragione dei turni in vigore nell’ambulatorio. Il rapporto è sempre personale.

“Lavoro con molta allegria e questa mia positività d’animo cerco di trasmetterla anche agli assistiti e mi pare di giovare loro per questo”, si schermisce Maurizio. “Quando entro in casa di un assistito prima di ogni cosa devo farlo sorridere”, prosegue il professionista SAP. “Devo infondere fiducia e simpatia in modo da facilitare una risposta positiva alla terapia. Non sono uno psicologo ma cerco sempre di capire l’umore e lo stato d’animo della persona con cui entro in relazione. Fa parte anche della mia natura e per esperienza questo atteggiamento mi è stato sempre d’aiuto nel lavoro. Ultimamente ho avuto una grande soddisfazione dal lato professionale perché durante il trattamento di una mia paziente ho scoperto la presenza di una necrosi ad un piede sottovalutata, per cui ho suggerito ai familiari di consultare tempestivamente uno specialista per le cure del caso.

I familiari accettato il suggerimento, hanno provveduto ad accompagnarla al pronto soccorso e ad avviare le terapie necessarie. La paziente ha subìto un’amputazione all’arto, però possiamo affermare di averle salvato la vita. Senza una vicinanza umana e una predisposizione all’ascolto verso ogni tipo di bisogno che proviene dalla persona assistita, tutto questo non sarebbe stato possibile!”.