L’aumento è parte di un trend nazionale, come conferma il report annuale del Centro Nazionale Trapianti

In Sicilia aumentano significativamente i donatori di midollo: nel 2019, il registro regionale ha contato 1150 donatori, a fronte dei 1035 dell’anno precedente (che, pure, era il numero più alto mai registrato sino ad allora).

Indagando sulle specifiche macro-aree provinciali, a seconda dei Centri territoriali, emerge che la provincia con più donatori è stata Ragusa (522), seguita da Messina (384), Palermo (204) e Catania (40); per quanto riguarda invece le fasce d’età, il 32 per cento dei donatori ha tra i 19 e i 24 anni, il 25 per cento più di 31 anni, il 23 per cento tra i 25 e i 30 anni, mentre il 20 per cento tra i 18 e i 19 anni.

“Questo è un successo”, dichiara il CRT (Centro Regionale Trapianti) regionale, “che è frutto di un impegno costante da parte di tutte le parti coinvolte, dai Centri Donatori, ai poli di reclutamento, alle Associazioni di volontariato, e non sarebbe stato possibile senza le parallele campagne di comunicazione finalizzate alla sensibilizzazione della popolazione sul tema”.

Si tratta tuttavia di un trend, quello della crescita dei trapianti nel 2019, nient’affatto isolato, e anzi nazionale: il Ministero della Salute rileva infatti, tramite il report annuale del Centro Nazionale Trapianti, un aumento pari al 2,4 per cento – vale a dire, complessivamente, 3.813 trapianti. Il numero maggiore di trapianti complessivi ha riguardato il rene (2.137, +0,6%), seguito dal fegato (1.302, +4,5%), mentre l’aumento maggiore in termini percentuali ha riguardato il polmone (+6,3%, 153 trapianti in totale) e il cuore (+5,2%, 245 interventi).

La crescita dell’attività di trapianto ha registrato, inoltre, un impatto positivo sulle liste d’attesa, che risultano in calo anche quest’anno. I pazienti che attendono un trapianto (dati al 31 dicembre 2019) sono 8.615, la gran parte dei quali aspetta un rene (6.460, -4,1% rispetto al 31 dicembre 2018). La diminuzione più significativa riguarda la lista del cuore (670 pazienti, -5,8%), mentre si registra un aumento marcato nella lista del fegato (1.031 pazienti, +6,7%).

Fonti: agensir.ite gds.it