Una innovativa terapia mirata raddoppia la sopravvivenza nei pazienti ALK Positivi

Si accendono nuove speranze per i malati di tumore polmonare ALK Postivi, una forma particolarmente aggressiva di carcinoma che colpisce soprattutto giovani e non fumatori. È stato presentato lo scorso 8 agosto nel corso della Conferenza mondiale sul tumore del polmone (WCLC 2020) lo studio eXalt3 a cui hanno partecipato anche nove centri in Italia che riguarda la sperimentazione di una terapia mirata di nuova generazione, denominata Ensartinib.

I dati della fase III della sperimentazione condotta su 290 pazienti mostrano che, con questa nuova terapia, si raddoppia la sopravvivenza dei malati e si riesce a garantire loro una buona qualità di vita grazie all’ottima tollerabilità del nuovo inibitore realizzato.  Rispetto alla terapia standard fino ad oggi utilizzata attraverso l’uso di Crizotinib che consentiva una ‘sopravvivenza libera da progressione mediana’ di 12,7 mesi si è riusciti a raddoppiare l’aspettativa di vita a 25,8 mesi.

Nel 2019, in Italia, sono stati stimati 42.500 nuovi casi di tumore del polmone. Il 5-7% presenta le caratteristiche  dovute alla mutazione del gene ALK che produce una forma di adenocarcinoma particolarmente aggressivo.

Grazie allo sviluppo di terapie sempre più specifiche e mirate si sono potuti compiere passi in avanti molto importanti nella cura di queste patologie che ad oggi hanno permesso un’aspettativa di vita media dalla diagnosi di oltre 7 anni.

Bisogna aspettare ancora un po’ di tempo prima che questo nuovo inibitore possa essere reso disponibile ai pazienti italiani: il via libera da parte dell’agenzia europea del farmaco (EMA) è infatti prevista entro gennaio 2022.