
Lo conferma l’ultimo studio condotto dall’Harvard T.H Chan School of Public Health
Uno studio pubblicato sull’ultimo British Medical Journal conferma come la sana alimentazione, una minima attività fisica quotidiana, l’assenza di alcool e fumo consentano una drastica diminuzione del rischio di malattie croniche e degenerative, o comunque un consistente ritardo nella loro insorgenza: dai 7 ai 10 anni.
Un risultato importante, in un’epoca in cui la popolazione mondiale raggiunge in media i 72 anni e in cui il numero di persone di età pari o superiore a 60 anni, secondo le stime dell’Oms, dovrebbe raggiungere i 2 miliardi nel 2050 con il conseguente aumento delle malattie croniche e degenerative quali diabete, cancro e demenza senile.
I ricercatori hanno esaminato le abitudini e le condizioni di salute di 73.196 donne per 34 anni e di 38.366 uomini per 28 anni. All’inizio dello studio i pazienti avevano circa 50 anni. Per valutare lo stile di vita sono stati presi in considerazione diversi parametri: una dieta sana è stata definita in base all’indice Alternative Healthy Eating – mentre è stata considerata regolare un’attività fisica da moderata a vigorosa per almeno 30 minuti al giorno; un peso corporeo adeguato è stato valutato come un indice di massa corporea di 18,5-24,9 kg/m2 e un’assunzione di alcolici moderata consisteva in una porzione al giorno al massimo per le donne e fino a due per gli uomini. È stata poi presa in considerazione la dipendenza dal fumo.
Dall’analisi è emerso che le donne che praticavano quattro o cinque abitudini sane all’età di 50 anni vivevano in media altri 34,4 anni libere da diabete, malattie cardiovascolari e cancro, rispetto ai 23,7 anni delle donne che non praticavano nessuna di queste abitudini. Gli uomini che praticavano quattro o cinque abitudini sane all’età di 50 anni hanno vissuto altri 31,1 anni liberi da malattie croniche, rispetto ai 23,5 anni degli uomini che non ne hanno praticata nessuna. Le categorie di persone con una più bassa aspettativa di vita senza malattie erano i fumatori e le persone obese.
In sintesi, le donne con uno stile di vita più sano prese in considerazione nello studio hanno vissuto senza malattie croniche per circa 10 anni in più rispetto alle donne con uno stile di vita meno sano. Nel caso degli uomini, le abitudini salutari hanno permesso di guadagnare 7,6 anni in più senza malattie croniche.
Gli autori dello studio concludono dunque che le politiche pubbliche volte al miglioramento dell’alimentazione e che favoriscano stile di vita sano e attività fisica sono fondamentali per migliorare l’aspettativa di vita – in particolare l’aspettativa di vita libera dalle maggiori malattie croniche.
Discorso analogo vale per i sintomi della demenza senile e, più in generale, per le malattie neurodegenerative. Un gruppo di ricercatori del Memory and Aging Center di San Francisco ha dimostrato, in uno studio pubblicato su Alzheimer’s and Dementia, come il livello di attività cognitiva e fisica dei pazienti, quindi l’abitudine di leggere, passare il tempo con gli amici, fare sport, ma anche la capacità di gestire in autonomia la propria vita quotidiana, siano decisivi nel ritardare l’insorgenza dei sintomi della demenza nel 55% dei casi.