Una nuova campagna per garantire continuità terapeutica ai pazienti. Nell’attuale emergenza sanitaria, il medico di famiglia diventa la figura di raccordo tra il paziente e lo specialista, anche attraverso la telemedicina
Tra i tanti effetti collaterali della pandemia COVID-19, si riscontra la difficoltà di garantire continuità terapeutica ai pazienti affetti da malattie infiammatorie croniche reumatiche e dermatologiche, con conseguente peggioramento del loro stato di salute.
Si stimano mediamente 400 mila persone per l’artrite reumatoide, il 3% della popolazione italiana per la psoriasi e lo 0,5%-1% per l’artrite psoriasica.
Negli ultimi mesi, segnati dall’emergenza sanitaria, i soggetti affetti da tali patologie hanno frequentato sempre meno ospedali o ambulatori, per non esporsi al rischio di contagio del virus SARS-CoV-2, responsabile del COVID-19. Questo andamento ha avuto un riflesso in termini di tempistiche di accesso alle cure, di abbandono delle terapie e quindi conseguenze per la salute, quali riacutizzazioni o ricadute della malattia.
In questo scenario, ha preso il via la campagna “Resta in contatto con il tuo medico”, per invitare i pazienti affetti da artrite e psoriasi a mantenere il contatto costante con il medico curante e a non trascurare i sintomi della loro malattia.
Alcuni effetti positivi della campagna sono evidenti nel recupero del 60% delle prime visite dalla fine dell’estate, ma la strada in questa direzione è ancora lunga, considerando anche la seconda ondata di contagi da COVID-19 che stiamo vivendo.
Nell’iniziativa, organizzata con una campagna social con video-interviste a specialisti ed esponenti di settore, i medici di famiglia diventano figure di raccordo tra il paziente e lo specialista, colmando il vuoto che si è creato con la chiusura degli ambulatori.
Nel caso specifico di assistenza domiciliare, il medico responsabile supervisiona la qualità dell’assistenza e gestisce i rapporti con i medici di base degli assistiti, sempre aggiornati sullo stato di salute dei pazienti.