Dal Machine Learning alla domotica, le tecnologie a supporto della qualità di vita dei malati
Di fronte all’impatto sempre maggiore delle malattie neurodegenerative (come Alzheimer, epilessia, ictus) nei sistemi sanitari e in mancanza di terapie risolutive l’evoluzione tecnologica giunge in soccorso di pazienti e caregiver per svolgere diagnosi precoci e migliorare la qualità di vita degli ammalati.
Nel mondo vi sono ogni anno 10 milioni di casi di Alzheimer, in Italia l’epilessia riguarda circa 500mila persone e sono 200mila ogni anno i casi di ictus. Numeri che mostrano la rilevanza sociale di queste patologie, soprattutto in relazione alle scarse opportunità terapeutiche e alla situazione di disabilità che creano.
Sono numerosi i campi di intervento nei quali l’avanzamento tecnologico può giocare un ruolo importante a partire proprio dagli algoritmi applicati nei modelli predittivi dall’intelligenza artificiale.
Machine learnig e domotica sono le applicazioni che in questi ultimi anni hanno subito maggior impulso, rivoluzionando i modelli di assistenza. Ad esempio sul terreno della diagnosi precoce che permette di rallentare la malattia sono stati compiuti passi da gigante ed oggi servendosi degli strumenti di Intelligenza Artificiale è possibile precedere anche di 10 anni la diagnosi clinica tradizionale.
Notevole lo sviluppo di algoritmi di Machine Learning applicati all’analisi dei referti radiologici come TAC e risonanze, che consentono di individuare con grande anticipo i soggetti a rischio. Mentre attraverso lo studio dei micromovimenti dei pazienti, registrati ed elaborati da modelli di intelligenza artificiale, è stato possibile individuare con largo anticipo i segni di un precoce
decadimento neurologico, come anche analizzando particolari evidenze grafologiche, sempre vagliate attraverso l’utilizzo di specifici modelli predittivi. Infine, grazie agli algoritmi in questi ultimi anni si sono individuate terapie personalizzate, andando a selezionare i pazienti più responsivi a determinati strumenti terapeutici, riuscendo così a rallentare significativamente l’evoluzione della malattia.
Anche per quanto riguarda la gestione della malattia le nuove tecnologie e il digitale hanno contribuito a migliorare la qualità di vita dei pazienti, aumentando le capacità di assistenza da parte dei caregiver.
Sono, ad esempio, stati costruiti dei visori a realtà aumentata per addestrare gli operatori dell’assistenza a vedere il mondo con gli occhi dei malati, mentre nuovi devices intelligenti, indossabili o portabili, aiutano quotidianamente molti pazienti a superare barriere fisiche e psicologiche.
Con la realtà aumentata si è accentuata la capacità di ridestare i ricordi e rallentare il declino cognitivo. In molte abitazioni di persone in difficoltà sono attivi dispositivi domotici di controllo degli elettrodomestici (Internet delle cose) e chatbot specifiche che aiutano ad orientarsi nella quotidianità e che possono quindi permettere ai malati di vivere in autonomia, supplendo alla
perdita progressiva di memoria e mantenendo una qualità della vita accettabile.
Inoltre grazie ai dispositivi di monitoraggio, diagnosi e terapia messi in campo dalla Telemedicina i pazienti di malattie neurodegenerative sono messi in condizione di ottenere un’assistenza sanitaria qualitativamente alta in termini di efficienza, di attenzione alla persona e di contenimento della spesa.