Esperti USA raccomandano di avviare lo screening per il tumore al colon a partire dai 45 anni di età

Dagli Stati Uniti giungono nuove raccomandazioni per fronteggiare la diffusione di uno dei tumori più frequenti al mondo, quello al colon. In una bozza di documento della Task force dei servizi preventivi degli USA, pubblicata sul New York Times, il gruppo di esperti indipendenti in cure primarie e prevenzione che coadiuva l’agenzia sanitaria invita il personale medico ad
avviare lo screening per il tumore al colon a partire dai 45 anni di età, anziché dagli attuali 50.


Gli esperti americani hanno infatti rilevato che, sebbene la maggior parte di nuovi tumori riguardano persone con oltre 50 anni di età, l’incidenza sulle generazioni nate dopo il 1950 è aumentata e sono numerosi i casi precoci che colpiscono persone di 20 e 30 anni.

“Uno su tre dei nostri pazienti ha ormai meno di 50 anni”, conferma al prestigioso quotidiano di Manahattan, Scott Kopetz, oncologo dell’Anderson Cancer Center di Houston. Commentando questa notizia all’ANSA il prof. Roberto Persiani, responsabile dell’unità di Chirurgia Oncologia Mini-Invasiva del Policlinico Gemelli di Roma, si augura che questa raccomandazione venga presa in considerazione anche in Italia: “Capita sempre più spesso – dice – di dover operare pazienti di 36-44 anni, ormai non sono più casi isolati come prima, probabilmente per stile di vita, alimentazione, obesità, sedentarietà, alcol e fumo”.

 

Il tumore al colon è una malattia nel 20% dei casi di origine genetica – continua Persiani – ma nell’80% dei casi sporadica, e possono esserci dei fattori di rischio, come la familiarità, il soffrire di colite ulcerosa e morbo di Chron o fare terapie immunosoppressive, che imporrebbero di anticipare l’inizio dello screening almeno per queste categorie. In Italia si registrano circa 50 mila casi di tumore al colon, in Europa sono 500 mila.

Attualmente lo screening è proposto ai soggetti a rischio tra i 50 e 74 anni, ma purtroppo a livello nazionale l’adesione è molto bassa, si aggira sul 30% e ora con la pandemia è anche peggio. Molti hanno saltato i controlli, e in questi mesi abbiamo visto meno casi ma più gravi, commenta Persiani che conclude: “È fondamentale la prevenzione. Per questo con l’associazione Europa Colon Italia stiamo organizzando delle campagne nelle scuole per far sì che siano i bambini a spingere i genitori a controllarsi”.