Riconosciuto il valore sociale ed economico dell’attività di cura non professionale da parte di parenti, amici e badanti

 

Buone notizie per il mondo dell’assistenza e per la salute dei cittadini.

Per la prima volta in Italia viene riconosciuto e sostenuto economicamente il ruolo di assistenza prestata da parte di parenti, amici e badanti ai pazienti curati a domicilio. Lo scorso 16 ottobre, infatti, la Conferenza Unificata (Stato, Regioni e Autonomie locali) ha dato il via libera ad uno schema di decreto di riparto del “Fondo per il sostegno e il ruolo di cura e di assistenza del caregiver familiare” previsto dalle Legge di Bilancio per il 2018 (la numero 205/2017 all’articolo 1, comma 254).

Il provvedimento che, per completare l’iter attuativo attende di essere firmato anche dalle ministre Nunzia Catalfo, Lavoro e Politiche sociali ed Elena Bonetti, Pari opportunità, mette a disposizione delle famiglie 68,3 milioni di Euro. A gestire il cospicuo finanziamento saranno le Regioni che – come contenuto nel testo di legge – dovranno utilizzarlo per “interventi di sollievo e sostegno destinati al caregiver familiare, dando priorità ai caregiver di persone in condizione di disabilità gravissima; ai caregiver di coloro che non hanno avuto accesso alle strutture residenziali a causa delle disposizioni normative emergenziali; a programmi di accompagnamento finalizzati alla de-istituzionalizzazione e al ricongiungimento del caregiver con la persona assistita”.

Si tratta di un passo in avanti importante che tuttavia ha bisogno di essere completato – come sottolineano i rappresentanti delle principali associazioni dei familiari e degli assistenti domestici – anche dall’approvazione del disegno di legge quadro sulla figura del caregiver familiare, che dovrebbe garantire ai prestatori di assistenza ruoli precisi e adeguate tutele previdenziali ed economiche e che giace in Senato aspettando di essere discusso ormai da parecchi anni.