Cinque miliardi di investimenti dai fondi europei per potenziare le cure a domicilio e la telemedicina

 

Il ministro della Salute Roberto Speranza, assieme ai tecnici del Ministero, ha fornito alcune anticipazioni sul piano che guarda ai fondi europei del Recovery fund (o del Mes) finanziare la riorganizzazione del Sistema Sanitario Nazionale (SSN) messo a dura prova dall’urto della pandemia.

Facendo tesoro anche dell’esperienza di cura messa in campo per fronteggiare l’emergenza della prima ondata epidemica, la bozza del documento d’indirizzo punta con decisione a rafforzare la rete di assistenza di prossimità, creando un sistema capillare e territoriale di servizi in grado di raggiungere i malati a partire da casa propria.

L’obiettivo più importante sarà quello di far diventare l’Italia il primo Paese europeo nell’assistenza domiciliare in grado di curare direttamente a casa un anziano su dieci (oggi si stenta ad arrivare al 4% degli over 65).

Si tratta di una ridefinizione degli ambiti e dei luoghi di cura messo in moto dalla necessità di intervenire proprio su questa fascia di popolazione e sulle cronicità, che ormai costituiscono le patologie più diffuse nel nostro Paese a causa dell’aumento dell’aspettativa di vita dei cittadini.

Nei prossimi cinque anni verranno investiti circa cinque miliardi sulle “cure territoriali digitali” creando “presidi a degenza temporanea” e strutture come le «Case di comunità», con un bacino d’utenza in ogni territorio di 50mila abitanti, dove équipe formate da medici di famiglia, infermieri e altri specialisti forniranno le cure per i primi bisogni della cronicità. Parte importante di queste risorse verranno destinate per trasformare il domicilio di anziani e pazienti cronici in una “casa digitale” che costituisca il primo efficace luogo di cura, “riorganizzando la gestione dell’assistenza domiciliare integrata – si legge nella bozza – attraverso l’utilizzo delle tecnologie digitali e, in particolare, delle opportunità offerte dall’intelligenza artificiale e dall’evoluzione della rete che consente l’acquisizione di dati da sensori in maniera capillare, la telepresenza di presidi medici virtuali e la movimentazione di dati tra registri remoti”.

“Useremo tutte le risorse disponibili” ha dichiarato il Ministro Speranza al giornalista del Sole24ore Maurizio Bartoloni, “per investire su telemedicina e cultura digitale e su un nuovo piano per sostituire tutti i macchinari obsoleti nel nostro Paese. Se avremo un infermiere o un medico in casa nostra e se il SSN riuscirà ad entrare nei nostri telefonini avremo centrato l’obiettivo”.

Previsto anche il potenziamento del progetto del fascicolo sanitario elettronico con un investimento di circa 1 miliardo di euro per favorire “la digitalizzazione documentale, secondo standard europei, l’armonizzazione e l’estrazione dei dati”, mettendo a punto anche “una App per la raccolta di dati clinici individuali e potenziando “la capacità regionale di raccolta, analisi e interoperabilità dei dati”.